_ ITALIA
Le riviste di moda o anche dette testate di moda, sia quelle online che quelle tradizionali su carta patinata, ricoprono un'importantissimo ruolo negli scenari contemporanei dello stile in quanto riescono a raggiungere e influenzare una platea ben maggiore rispetto al mondo elitario delle passerelle mondiali e dell'engagement della moda stessa. Oggi, a maggior ragione, congiuntamente all'esponenziale allargamento del mondo digitale e soprattutto di quello delle piattaforme sociali, si è di fatto quasi capovolto il ruolo autoritario e inaccessibile dell'establishment rispetto a quello del pubblico, che da osservatore passivo ne è diventato giuria e insindacabile opinionist supportato da un potenziale esercito di un miliardo di altrettanti seguaci solo nella rete dei principali social come Facebook, Twitter e i modaioli Instagram, Pinterest e Tumblr. Un'intera generazione nata già alla fine degli anni novanta, un sistema organizzato capace di sminuzzare in piccoli pezzi qualsiasi passerella per poi riassemblarla a proprio piacimento nella propria vita quotidiana, postandone ovviamente, e immediatamente, il risultato sul proprio canale sociale preferito. E l'imperialismo auto-referenziato della moda sembra quasi crollare sotto il peso di un altro potere ben più grande, quello della rete, comandato da fashion blogger, influencer e star digitali. Stefano Mitrione
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Photo credit: khezez | خزاز
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