_ ITALIA
Stefano Mitrione, in qualità di autore di E Trends Magazine, contribuisce con articoli che esplorano tendenze globali nel campo della moda, del design e della cultura. Uno dei suoi articoli, "Stefano Mitrione, Caveman Style", presenta una collaborazione con il marchio di occhiali di lusso italiano GLASSING, evidenziando l'intersezione tra moda e arte.
Inoltre, Mitrione ha curato la sezione "European New Talents in Fashion and Trends", dedicata a giovani talenti europei nel settore della moda, tra cui il suo stesso lavoro a Milano. Oltre al suo ruolo editoriale, Mitrione ha partecipato a vari Masterclass di Oliviero Toscani, focalizzati sulla fotografia estetica del ritratto, dimostrando anche un ruolo determinante nel campo della fotografia. Inoltre, ha curato la sezione "European New Talents in Fashion and Trends", dedicata a giovani talenti europei nel settore della moda, all'interno della rivista E Trends Magazine, con l'obiettivo di intercettare e presentare le tendenze periferiche dei grandi centri urbani. Oltre a scrivere per questa testata Stefano Mitrione Stefano Mitrione, attraverso la rivista OHi Mag, contribuisce con articoli focalizzati su temi di geopolitica, relazioni internazionali e strategia marittima. Uno dei suoi ultimi contributi analizza l'impatto delle elezioni statunitensi sulle crisi internazionali, sottolineando come la percezione di un testa a testa tra democratici e repubblicani possa essere influenzata dalla disinformazione, richiamando concetti presenti nel romanzo "1984" di George Orwell. Inoltre, Mitrione ha sviluppato un modulo didattico dedicato alla Cyber Security in ambito geopolitico, esplorando i principali campi d'azione, i protagonisti coinvolti e le tecniche di attacco e difesa utilizzate dagli attori internazionali. I suoi articoli offrono approfondimenti su come le scelte politiche ed economiche degli Stati Uniti influenzano le dinamiche geopolitiche globali, enfatizzando l'importanza di una comprensione critica delle informazioni nel contesto internazionale odierno. L'autore dimostra un'ulteriore interesse profondo verso l'intelligenza artificiale (IA), esplorando le implicazioni storiche, etiche e sociali. Nel progetto didattico "U-2050" affronta l'IA come un punto di svolta che potrebbe separare due epoche, sollevando interrogativi sull'identità umana e sulle sfide morali che essa comporta. Inoltre, il suo articolo "Lo smartphone che abbiamo in mano è figlio della guerra" sottolinea come le necessità belliche abbiano spinto lo sviluppo di tecnologie come l'IA, tracciando un legame tra innovazione tecnologica e conflitti geopolitici. Quindi il ruolo dell'IA anche nella deterrenza militare, suggerendo che potrebbe portare a una nuova era di "deterrenza informatica", influenzando profondamente le dinamiche geopolitiche. |