La verità della Sars-Cov-2 è custodita dall'Isis. L'ipotetico legame del virus con il nuovo ordine mondiale perde sempre più consistenza.
Per capire il Covid dobbiamo prima capire come oggi funzionano le guerre. E' il Generale di Corpo d'Armata Roberto Bernardini a speigarmelo ad un convegno di Cyber Security e Sicurezza Internazionale. "Il Covid è nato all'improvviso e nessuna nazione se lo aspettava, prova che nessuna di loro aveva un piano per gestirne l'emergenza". Oggi le guerre non si combattono nel piano terrestre, ma in quello delle informazioni, aggiunge con la fermezza di un uomo tutto d'un pezzo e l'autorità da far raggelare il sangue. E alla mia domanda se la Nato potesse ancora avere un ruolo in questa nuova prospettiva e, - alla luce di una voce non tanto di corridoio della provocazione di Biden nel minacciare di ritirare le sue basi dall'Europa nel quasi impensabile tentativo di dissuadere Putin di allearsi verso oriente -, pensai che li ha poco mi giustiziasse per alto tradimento al valor militare. Il suo valor militare. Perchè, ahimè, non feci tanto caso nella mia preventiva e veloce preparazione del caso, che il pluristellato argenteo ebbe istanza anche ai vertici della Forza Nato per il Kosovo (KFOR). La sua risposta alla mia domanda durò quasi un quarto d'ora e dai toni talmente perentori che alla fine penso di aver perso un chilo tanto mi fece tremare le gambe. Perchè la Nato non è solo un organismo militare ma è anche politico, il collante irrinunciabile che tiene insieme tutto l'occidente e che solo la costituzione di una neo difesa europea potrebbe sostituire.
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L'ipotetico legame del virus con il nuovo ordine mondiale perde sempre più consistenzaIl focus di questa inchiesta resta comunque sempre l'ipotetico rapporto che la pandemia potrebbe avere nel riassetto dell'economia e della società mondiale. E che la "Cyber Warfare" comprenda anche la manipolazione dell'informazione relativa alla Sars-Cov2 al fine di destabilizzare l'occidente a favore della crescita esponenziale dell'egemonia economica orientale a sfavore di quella americana.
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Ma questo lo sappiamo già, e ne avevo parlato in un'altra inchiesta dove citai un incontro quasi in incognito di un giornalista italiano con un altrettanto misterioso consulente d'alto borgo delle stanze dei bottoni di mezzo mondo. Si parlò di "finta guerra nucleare", ma pochi ancora ne parlano quasi fosse un tabù. Probabilmente perchè non conviene, ne all'industria militare, ne a quella farmaceutica, anche se il potere distruttivo è comunque immenso dal momento che colpisce, e destabilizza, intere società e interi governi solo con il potere della menzogna, della disinformazione per essere tecnici, o delle Fake News per essere internazionalisti.
Ma alla fine, e in qualsiasi argomentazione siamo arrivati, viene sempre da farsi la stessa domanda: è nato prima l'uovo o la gallina?. E' nato prima la Sars-Cov-2 o l'idea pandemica, il male o il nuovo ordine mondiale, la democrazia o la dittatura, e via dicendo fino a dove la fantasia, o l'utopia, ci porti. Ma una risposta me la sono sempre data dal momento che tutto questo "pandemonio" è iniziato da diversi anni, non il primo Dicembre del 2019, da quando la Cina ha surclassato gli USA sul piano produttivo ed economico mandando su tutte le ire Trump che di certo, quando lo tocchi sui dollari e sull'ego, non ha certo un bel carattere. E lo si è visto prima sul piano della crisi nordcoreana, e poi sul saper perdere, "diplomaticamente", la sfida elettorale con Biden. Così, alla luce delle nuove informazioni raccolte in quasi un'anno di ricerche e all'illuminazione del Generale Bernardini, le mie prime impressioni hanno conquistato la certezza che questo sciagurato virus ha come parenti pipistrelli o quant'altro la natura abbia deciso di abbinare, e che non si tratta di una normale o tanto similare influenza. Per il motivo che se mai ci sarebbe stato un potere talmente "audace e irresponsabile" da diffondere un simile "veleno", come mai non si sarebbe preventivamente dotato dell'"antidoto"? Se il veleno fa male per tutti non ci sono vincitori. Ma allora qualcuno potrebbe ritornare sui suoi passi e suggerire che non stiamo parlando di un veleno ma di un placebo, o di una semplice e innocqua variante influenzale. Ma in ogni caso non avremo risposto alla domanda se è nato prima l'uovo o la gallina. |
Tuttavia una prova che la Sars-Cov-2 esiste, che è stata creata dalla natura, che probabilmente è sfuggita da un laboratorio che la conteneva, e che si tratta di un virus decisamente più pericoloso di uno dei tanti a cui siamo già abituati o vaccinati. Una prova esiste e ricondurrebbe niente meno che all'ISIS. L'ho scritto e per il momento sono ancora vivo anche se dall'Isis sono già stato avvertito in un inquietante post su Instagram!. Ma non parlo di un fenomeno terroristico, ma della riluttanza del jihadismo nell'accondiscendere alla cultura occidentale e a qualsiasi logica di regime totalitario, tantomeno ad una strategia basata su un qualcosa che non esiste. Se così fosse come mai anche loro temono la tanto globalista Sars-Cov-2? Sarebbe la prima volta che i fondamentalisti riconoscessero una "strategia occidentale", a meno che non fosse realmente di interesse anche per loro. E le prove che questo non è solo uno dei tanti concettualismi indipendenti, si concretizzano dai loro stessi proclami alla popolazione islamica, dalle direttive religiose contro la pandemia, fino ad arrivare a veri e propri vademecum diffusi sia tramite un massiccio volantinaggio (di cui in allegato ne riporto l'immagine), ma anche tramite " Al Naba ", l'organo di informazione interna dell'ISIS.
E approfondendo le istruzioni contenute scopriamo che non sono cosi tanto diverse da quelle dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. "Stare lontano dalle persone malate ed evitare viaggi nelle zone colpite dall’epidemia. Poi coprirsi la bocca quando si tossisce o si sbadiglia e lavarsi le mani prima di mangiare e bere. Infine, affidarsi ad Allah e cercare protezione in lui". E in altre documentazioni si dice: "Proteggersi dalle malattie, lo impone il Profeta", "Devi fuggire da chi è afflitto dalla lebbra come scappi dal leone", "Il messaggero di Allah ha detto che non si deve entrare né uscire dalla terra del contagio. Chi accetta pazientemente gli eventi, sapendo che sarà l'Altissimo a scegliere le vittime, sarà ricompensato come i martiri". Dai rifugi in Iraq e in Siria spunta invece un fascicolo con il logo dello Stato islamico ordina: "Il messaggero di Allah ha detto che non si deve entrare né uscire dalla terra del contagio". Da un testo tradotto dal ricercatore britannico Aymenn Jawad Al-Tamimi, si parla addirittura dell'obbligo "Coranico" (e quindi parte della Sharia) di proteggersi dalle malattie e quindi anche difendersi dal contagio. E ricordiamo che l'Isis non è l'Oms, se non si rispettano le indicazioni dei suoi prontuari le conseguenze potrebbero essere spietate. Disposizioni non molto diverse da quelle adottate dai così detti "governi laici" per fermare la pandemia, se non per il fatto che se qui non le rispetti non te la cavi con qualche multa, e che se protesti su qualche Social finisci pure dietro le sbarre o altrove. |
Basterebbero queste informazioni, verificate sul campo da i vari organi di intelligence e dal giornalismo investigativo internazionale, a smentire con certezza assoluta che la Sars-Cov2 è un cavallo di troia per introdurre un nuovo regime nel Mondo, anche attraverso l'obbligo di certe regole che hanno generato quella plausibile attenzione verso le più disparate argomentazioni politiche e sociali. Dal Grand Reseat alla Dittatura, dal Big Pharma al Transumanesimo.
Ma non è solo la paura a qualcosa di incerto che allarma oggi anche i fondamentalisti. Il blog "Difesa&Sicurezza" ci ha segnalato un focolaio di 150 contagiati nell'area calda di Deir Ezzor, dove non esistono strutture mediche adeguate e dove ammettere di essere stati infettato per un jihadista sarebbe come confessare di non essere un buon credente. Secondo i dati forniti dalla "John Hopkins University" i dati relativi alla diffusione della Sars-Cov2, considerato anche le turbolenze militari e di guerra in corso nelle aree vicine che ostacola l'accertamento medico dei contagi, i dati pandemici potrebbero essere così attestati: Oltre 10.000 positivi, quasi 3.000 ricoverati e 429 decessi |
Un'altra prova dell'origine naturale della Sars-Cov-2Per Massimo Galli, esperto di malattie infettive e primario dell’ospedale Sacco di Milano, la Sars-Cov-2 non è un prodotto artificiale creato in laboratorio, partendo dal presupposto che per esserlo dovrebbe avere delle similitudini con la Sars e quindi sarebbe stato caratterizzato da una diffusione più piatta ed è quindi evidente che si è evoluto in un contesto naturale.
Inoltre il Sars-Cov-2 è molto simile ad altri "coronavirus" pur riportando marcate differenze. Lancet ha pubblicato un dossier che dimostra come questo nuovo virus sia uguale a quello presente nel pipistrello per l’88%, a quello della Sars per il 79% e a quello della Mers per il 50%. A maggior ragione se qualcuno avesse optato per una diffusione virale dolosa avrebbe tranquillamente usato quello già esistente della Sars. E non ci vuole poi molto per riconoscere un patogeno virale combinato artificialmente in laboratorio in quanto si risalirebbe molto facilmente agli otto geni dalla diversa e inconfutabile provenienza. |
Gen. C.A. Ris Roberto Bernardini
In 43 anni di servizio svolge un’intensa attività: formativa presso Scuole Militari e Università, di comando e operativa in Patria, in teatri esteri e in ambito NATO, dirigenziale presso gli Stati Maggiori centrali, diplomatica in sedi estere al servizio del MAE. In varie riprese ed in diverse funzioni è coinvolto nelle principali missioni internazionali svolte dall’Italia nei Balcani in Iraq e poi in Afghanistan,. Nel 1998 è Addetto per la Difesa presso l’Ambasciata d’Italia a Rabat (Marocco) con accreditamento secondario in Senegal e Mauritania dove matura una rilevante esperienza sul mondo islamico e sui flussi migratori verso l’Europa. Nel 2003 è Consigliere Militare del MAE ai colloqui di pace per il SUDAN in cui il nostro Paese svolgeva un ruolo primario. Nell’agosto 2006 è a Pristina ai vertici della Forza NATO per il Kosovo (KFOR), dove è impegnato per un intero anno nel processo politico di transizione verso l’indipendenza della provincia, svolto in cooperazione con le Nazioni Unite (missione UNMIK) e l’Unione Europea (missione EULEX). |