Come nel celebre movie anche a Vittorio Veneto c'è una storia dalla duplice identità. Quella di un giovane "nerd" che nel retro bottega di una storica calzoleria, quella di famiglia ormai arrivata alla sua terza generazione, rappresenta l'ultima spiaggia di salvezza per smartphone e aggeggi vari arrivati ormai al capolinea. Sembra di entrare in uno di quei caratteristici "shoe repair shop" della tradizione londinese all'interno dei quali vengono esposti sugli scaffali tacchi, suole e lucido per scarpe, ma aprendo una ben mimetizzata porta segreta ci si trova dentro ad un ipertecnologico laboratorio dell'MI6, i servizi segreti di Sua Maestà. E invece no, al suo interno non troviamo Daniel Craig, l'ultimo interprete di 007 in NoTime To Die, ma Simone Peccolo, perito elettronico e altrettanto aitante uomo educato dal padre perito tecnico elettrotecnico, in una famiglia dove i computer di certo non mancavano. Io sono stato fortunato, anche senza la parola d'ordine o il codice della tastiera del fantomatico ingresso invisibile, vengo invitato ad entrare in quello che potremo definire il pronto soccorso degli smartphone. Simone è molto competente, e dopo avermi illustrato il piano di lavoro e i ferri del mestiere, mette in moto le dita che solo un'orologiaio esperto potrebbe destreggiare così velocemente all'interno di una scheda di un Samsung. Tra le varie strumentazioni c'è pure un grande microscopio elettronico per ingrandire quei micro dettagli che non si possono vedere a occhio nudo. Per un attimo mi dimentico di essere dal calzolaio "Peccolo" del quartiere medioevale di Serravalle, e la mia mente sprofonda nell'immaginario di una storia di spionaggio, tra microchip e armi segrete. Per un attimo si, perché è proprio Simone che mi richiama alla realtà di un'altra giornata lavorativa.