_ ITALIA _ Biennale Cinema 2024
Nuovi dialoghi espressivi nell'era dell'ipercomunicazione di massa |
Oltre lo specchio è stato presentato all'ottantunesima edizione della Biennale del cinema di Venezia. Un tessuto cinematografico enigmatico che parte appunto dallo srotolamento di un gomitolo di spago per creare una trama interconnessa di relazioni silenziose tra i partecipanti di un gioco, che poi è quello della vita. L'invito è quello di non fermarsi davanti alle apparenze ma di andare oltre, cercando nuovi dialoghi espressivi in un'epoca dove la ipercomunicazione di massa sta diluendo esponenzialmente quelli che sono i veri valori della nostra umanità. Diversi da cosa? Esiste una formula che determini i parametri della diversità, in un periodo storico dove il caos imperante sta dilaniando ogni tipo di certezza? Oltre lo specchio è una storia comune più di quanto possa sembrare. È la storia di uno dei tanti centri diurni che ogni giorno lotta per unire i deboli ai forti e i limiti agli obiettivi. La luce che si vede è quel trait d'union che vuole ricordare che noi tutti siamo figli di un'unica stella e che non c'è nessuna barriera che non si possa distruggere.
Il cortometraggio, prodotto da Signplicity, fa parte di un progetto denominato A.N.N.A. creato da Volontariato Sinistra Piave ODV e Cooperativa Sociale Terra Fertile, rientrando di fatto nel laboratorio sperimentale "Looking For, Esplorando Identità". La presentazione al pubblico e alla stampa si è tenuta nel contesto di "Veneto Film Commission" all'interno della sala conferenze riservata alla Regione Veneto e adiacente all'Italian Pavilion, sempre all'interno della magnifica cornice dell' Hotel Excelsior Venice Lido Resort. Una terra fertile dove far crescere l'inclusioneAndare oltre è l'ambizione di ogni uomo. Oltre i confini geografici, oltre anche quelli spirituali e mentali. Andare oltre non è solo una direzione, ma un atto di coraggio, di devozione verso la creazione. Una nazione non la si valuta per il Pil, e neppure per le infrastrutture per quanto possano essere importanti. E' il rapporto sociale tra le persone, soprattutto con le più fragili, che fa di una nazione una grande democrazia sulla quale poterci riflettere con orgoglio. "Oltre lo specchio" potrebbe essere la sintesi profonda di tutto questo. E invece è molto di più. E' l'animo umano il vero protagonista di questo progetto cinematografico, che sprofonda negli abissi della psiche per poi riemergere ad una nuova comprensione superiore delle proprie abilità, della propria essenza. Una visione trascendentale di un abisso che rischia di trascinare qualunque cosa o persona. Qui mi ci sono trovato bene perché il fine è semplicemente riemergere. Riemergere da qualunque cosa che ti spinge verso l'infelicità. Le ombre diventano luce, i gesti parole d'amore. Questa è la nostra Italia migliore, dove le persone non collaborano per creare economia, ma per creare uno scopo. Dove le persone non fingono di essere qualcosa che non sono, ma sono semplicemente qualcosa di amabilmente diverso. Diverso da un mondo che finge di essere sociale, ma è solo ipocritamente strutturato per classi. Il mondo non lo possiamo cambiare dall'oggi al domani, ma possiamo cercare "terre fertili" sulla quale far crescere l'inclusione, la tolleranza, ma anche spunti creativi per essere felici con quello che si ha, soprattutto dentro il nostro cuore. Quanta vera ricchezza in questi luoghi, quanta vera sincerità e lealtà in queste belle persone. Chiunque, in questa "terra fertile", vorrebbe abitarci.
La chiamano diversità, ma è proprio grazie alla nostra pluralità che siamo arrivati ad essere quello che tutti gli esseri viventi ambiscono essere:
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La pluralità della diversitàNella condizione umana tutto quello che resta deile nostre relazioni interpersonali è quell'innata sensazione di specie a cui apparteniamo. È qualcosa di più della famiglia, dell'amicizia, dei rapporti lavorativi o di quei contatti occasionali che ci sembrano tuttavia predestinati. È quel qualcosa che ci rende unici nell'universo, ma altrettanto unicum nel sentirci straordinariamente fratelli, nati nella medesima culla vitale: la Terra. Potrebbe sembrare retorica e invece io sento molto questa vicinanza con tutte le persone che incontro. In quest'ultima esperienza, in particolare, ho avuto l'occasione nell'entrare nel vivo dell'azione, con persone con le quali tanto ho da imparare. La chiamano diversità, ma è proprio grazie alla nostra pluralità che siamo arrivati ad essere quello che tutti gli esseri viventi ambiscono essere. Senza una specie di appartenenza saremmo comunque delle opere d'arte ineguagliabili, tuttavia questa condizione esistenziale ci renderebbe sterili vivendo il tempo che ci resta come un atto finale. Contrariamente esiste quel fertilizzante che fa di un campo di terra una valle di frutti. Esistono quelle persone che si prendono cura dei germogli pur essendo la terra di nessuno, perché non c'è territorialità o diversità alcuna quando finalmente capisci che tutto quello che c'è è un'unica, immensa e straordinaria fratellanza di culla. Questa è la percezione che sento di esprimere liberamente al mondo quando esci dal contesto strutturato della vita comune per entrare in un contesto dove la vita viene prima del profitto e degli interessi. Cooperare va ben oltre al significato stesso di operare. E anche questo ci rende così amabilmente specie. Ci promuove a specie eletta a varcare i confini del tempo grazie proprio al meccanismo dell'evoluzione. Quando riflettiamo la nostra immagine in uno specchio non vediamo solo il nostro corpo. C'è molto di più in un semplice riflesso: c'è la luce della nostra stella, l'amore dei nostri genitori, il gene stesso della nostra specie, e di tutte quelle persone che hanno creduto in te, ti sono state vicine nei momenti difficili, ricordandoti ogni giorno che non sei solo un puntino nell'universo, ma un protagonista della vita.
Fonte: https://www.stefanomitrionemedia.com/biennale-cinema-2024.html "Oltre lo specchio" progetto "Looking For" presso "Biennale Cinema 2024" 81esima Mostra internazionale d'Arte cinematografica. Venezia
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